Trucco professionale
Una makeup artist si occuperà di truccarvi per il servizio fotografico. Avrete un trucco professionale e adatto agli scatti.
Il sovrapprezzo è di 70€.
Il makeup è spesso l'arma in più che noi donne possediamo per valorizzare i nostri pregi e nascondere eventuali difetti e imperfezioni. Un trucco realizzato bene ci rende belle e affascinanti e contribuisce a darci una maggiore sicurezza in noi stesse.
Il trucco professionale dura di più perché ci sono tanti passaggi eseguiti con precisione e con le giuste tempistiche, poi ovviamente i prodotti di qualità sono altrettanto importanti per la resa finale. Il trucco professionale è perfetto quando si vuole realizzare un servizio fotografico, partecipare a un evento e per tutte le situazioni in cui è richiesto un makeup curato e d’effetto.
Il makeup artistico sul viso è capace di valorizzarne i tratti ed esaltare punti di forza come lo sguardo o le labbra; è un makeup personalizzato, studiato appositamente per la fisionomia e l’unicità di ognuno: il bello è proprio questo, il fatto che sia un trucco su misura.
Infine, scegliere i prodotti giusti per la tipologia di pelle, colore dell’incarnato, colore dei capelli ed età della cliente sono indispensabili per una resa perfetta.

Riflessologia Plantare:
Una specialista in Riflessologia Plantare vi farà un massaggio di mezz’ora appena prima del servizio fotografico, donandovi un senso di relax grazie all’uso degli oli essenziali. Il sovraprezzo è di 45€.
La Riflessologia Plantare è una tecnica di massaggio o, più precisamente, di microstimolazione puntiforme applicata principalmente sui piedi. Si basa sul principio per il quale ogni organo del nostro corpo ha un punto riflesso sul piede, derivante dall’antica medicina cinese, così come il sistema nervoso e le sue terminazioni, quello endocrino e quello sanguigno.
Con la Riflessologia Plantare si vanno a risolvere quelli che sono i fastidi e i dolori nelle varie parti del corpo stimolando il loro punto riflesso nel piede, ma anche ad alleviare le sofferenze derivanti da stress e ansia o tensione nervosa e muscolare. Con l’aiuto di specifici oli essenziali si può andare ad agire su uno specifico problema, massaggiando la zona interessata con più o meno forza, a seconda della risposta del paziente.
In quanto terapia non convenzionale, la Riflessologia può avere una duplice applicazione: può essere utilizzata in alternativa o come supporto alle terapie mediche convenzionali. Va tuttavia sottolineato che in genere si consiglia di diffidare di chi propone la Riflessologia Plantare come alternativa alla medicina convenzionale, e per questo ad oggi i terapeuti preferiscono riferirsi ad essa con l'appellativo di terapia (o medicina) complementare e non alternativa.
Va sottolineato infatti che il riflessologo non è un medico, e quindi non cura, e non fa diagnosi. Soprattutto non intende interferire con le terapie o con i pareri medici convenzionali, sostenendo il suo ruolo di professionista nell'affiancarsi e non sostituirsi alla medicina convenzionale. La Riflessologia Plantare non è quindi una tecnica sovrapponibile alle metodologie sanitarie riconosciute dalla legislazione italiana né sostituisce eventuali terapie mediche, piuttosto va ad integrare la medicina tradizionale fornendo un aiuto valido nel trattamento dei disturbi psicosomatici o derivanti da malattie croniche.
E’ particolarmente indicato in gravidanza, dal terzo mese in poi, per risolvere i fastidi legati ai cambiamenti fisiologici della donna incinta. Questi cambiamenti, dovuti grazie a specifici ormoni presenti nella donna in gravidanza, permettono alla madre di nutrire il bambino e preparare al meglio il proprio corpo al travaglio.
Per esempio si sviluppa il seno e si accumula tessuto adiposo per avere l’energia necessaria alla produzione di latte.
Non è da trascurare che gli stessi ormoni influenzano anche lo stato psicologico e, interagendo con tutti i fattori esterni, portano ad uno stato psico-fisico senza pari. E’ fondamentale esserne consapevoli quando si approccia una donna in questa specifica fase fondamentale della sua vita.
L’organo causa di tutte queste modificazioni è l’utero che continua a crescere durante le prime 20 settimane tanto da aumentare di 15 volte il proprio peso e addirittura oltre 100 volte il suo volume. La progressiva crescita porta l’utero alla 36° settimana a raggiungere lo sterno.
A livello del cuore si registra un aumento di volume e generalmente uno spostamento del muscolo cardiaco verso sinistra. In fase di gravidanza inoltrata la portata cardiaca aumenta ben del 35-40% per aumento della frequenza del battito e per il sensibile aumento del volume ematico che arriva ad avere un aumento anche del 50%.
La pressione sanguigna tende ad essere più bassa proprio per compensare l’aumento della portata cardiaca.
Anche il sistema respiratorio subisce cambiamenti sostanziali, l’esigenza di portare l’ossigeno al bambino è primaria, quindi alla crescita dell’utero si verifica un sensibile spostamento delle coste tanto che l’utero arriva a lambire e comprimere il diaframma.
Non sono trascurabili i cambiamenti a carico del sistema gastrointestinale; sono noti i disturbi dei primi mesi come nausea e vomito, ma a gravidanza inoltrata potremmo avere degli effetti indesiderati come bruciori di stomaco da reflusso gastroesofageo per il rilassamento del muscolo Cardias.
Infine ci sono anche delle modificazioni muscolo scheletriche che influenzano i parametri posturali. Queste modificazioni sulle zone sacroiliache e la mobilità del coccige possono causare dolori dovuti ad una diversa postura in posizione eretta e mentre ci si muove per camminare.
La Riflessologia Plantare in questi casi è perfetta per riequilibrare gli aspetti energetici, metabolici e posturali.

Massaggio Neonatale:
Una specialista in Massaggio Neonatale farà un massaggio delicato al vostro neonato o bebè per predisporlo al servizio fotografico rilassandolo e facendo attenuare eventuali fastidi nei neonati come coliche e/o pianti inconsolabili. Il sovraprezzo è di 45€.
Per comprendere perché è così bello e importante proporre il massaggio ai nostri bambini, vediamo qual è l’origine del senso che più di tutti viene coinvolto e stimolato durante il massaggio: il tatto. E facciamo un piccolo passo indietro per tornare a quando il bimbo si stava ancora formando dentro al pancione della mamma, perché è lì che avviene “l’alba dei sensi”.
La vita umana, infatti, non ha inizio con la nascita, ma con i primi mesi della gestazione, durante i quali cominciano a svilupparsi nel feto tutti i sensi che gli permettono di ricevere ed elaborare sensazioni dall’ambiente che lo circonda. Il bambino che viene al mondo non è una tabula rasa, una lavagna vuota su cui nulla ancora è stato scritto, bensì una persona in miniatura che ha già 9 mesi di vita alle spalle. Lo sanno bene le culture diverse dalla nostra, che vedono l’inizio della vita non nella nascita ma nel concepimento.
Lo sviluppo dei sensi:
Lo sviluppo dei sensi del feto nell’utero materno segue un ordine ben preciso, comune a tutti i mammiferi: tatto, equilibrio (sistema vestibolare), olfatto, gusto, udito, vista.
L’importanza del tatto…
Il tatto è il primo senso a svilupparsi, ed è importante sottolineare che, assieme ai recettori cutanei posti sull’epidermide, si formano anche le vie nervose che portano al cervello le sensazioni tattili da essi catturate, facendo sì che la stimolazione ricevuta diventi una vera e propria percezione, seppur rudimentale.
Quali sono queste stimolazioni? Nell'utero materno la pelle del feto viene continuamente accarezzata e sollecitata dal liquido amniotico in cui nuota, e dalle pareti uterine che sfiora durante i suoi movimenti. E’ un contatto continuo che non lo abbandona mai e che gli regala sensazioni di contenimento, di spazio raccolto, di calore. Inoltre nelle ecografie capita spesso di vederlo intento a giocare con le proprie estremità o con il cordone ombelicale, che tenta di afferrare con le sue minuscole manine.
Tra l’altro, alcuni anni fa è nato in Olanda un metodo chiamato “aptonomia” (scienza del tatto) che insegna a mamma e papà come comunicare con il bimbo prenatale. Se ad esempio si pone una mano sul pancione e si pensa intensamente e con affetto al bambino, lo si potrà sentire avvicinarsi alla mano, come per farsi accarezzare.
Sì perché al bambino nell’utero arrivano anche le emozioni della mamma, grazie agli ormoni che produce il suo corpo e che passano attraverso la placenta, ed è quindi possibile attraverso il rilassamento e la fantasia comunicare con lui facendogli sentire che è atteso e desiderato. Non è fantastico?
Se pensiamo poi a come avviene un parto fisiologico, è facile capire come tali sensazioni tattili vengano portate all’ennesima potenza: le contrazioni dell’utero stringono il feto ritmicamente spingendolo “verso l’uscita” e durante il passaggio nel canale da parto il suo corpo riceve un vigoroso “massaggio” che lo stimola profondamente e ne attiva le funzioni vitali.
Con un taglio cesareo ciò non avviene, ed è per questo che i bambini nati col cesareo vanno stimolati ancor più degli altri attraverso il massaggio.
… e della pelle.
La pelle è il primo organo a formarsi nel nostro corpo, è il più esteso (rappresenta circa il 20% del peso corporeo del neonato e il 18% dell’adulto) e presenta il maggior numero di connessioni con il sistema nervoso centrale: in ogni centimetro quadrato di pelle ci sono circa 5.000 recettori che trasmettono le informazioni cutanee alla corteccia cerebrale!
Dopo il concepimento, nella fase embrionale (quella che va dal concepimento all’ottava settimana di gestazione) l’uovo fecondato inizia a differenziarsi in tre “foglietti embrionali”, dai quali si svilupperanno via via i vari organi, tessuti e strutture del corpo. Ebbene, l’epidermide ed il sistema nervoso hanno origine dallo stesso foglietto, chiamato “ectoderma”: per questo la pelle e le sensazioni emotive sono così strettamente correlate, fin dalla vita intrauterina.
Lo sa bene il linguaggio comune, come ricorda anche Leboyer, quando dice che una cosa emozionante “è toccante, mi ha proprio toccato”. Legando così il toccare, il con-tatto con l’emozione, il sentire interiore, la commozione. E lo sappiamo bene noi adulti, se ci fermiamo un attimo a pensare quante emozioni passano e si rivelano attraverso la pelle: il calore dato da un abbraccio, il brivido della paura, il fremito dato da una carezza di piacere…
Perciò per un bimbo piccolo la pelle è il tramite di sensazioni che vanno a toccare non solo il suo corpo ma anche il suo spirito: sensazioni di paura e smarrimento quando viene lasciato solo, perché si sente senza confini, non contenuto, sperso. Sensazioni di amore e accoglienza quando viene abbracciato, cullato, portato, massaggiato, perché ritrova quel contatto continuo della pelle che ben conosceva nell’utero, quei confini che gli davano sicurezza e protezione, e la presenza rassicurante di qualcuno che lo ama.
Partendo da queste premesse, possiamo ben capire come il contatto sia un bisogno primario per il neonato, imprescindibile e potente come quello di mangiare e di dormire.
Dopo la nascita il bambino continua a cercare ciò che ha sperimentato per 9 mesi consecutivi dentro l’utero materno: la pelle che è stata a contatto con il liquido amniotico e con le pareti uterine ha bisogno di contatto con le braccia e la pelle della mamma e del papà, per continuare a ricevere le stesse sensazioni di contenimento, di sicurezza, di confini.
Abbiamo visto che la pelle fornisce al sistema nervoso centrale miriadi di informazioni riguardanti il corpo e l’ambiente che lo circonda. Quando una mamma o un papà toccano la pelle del proprio bambino, tale sensazione viene trasmessa al suo sistema nervoso centrale, che avvia le sue risposte su diversi piani, correlati tra loro: fisico, psicologico ed emotivo.
Benefici per il bambino
Sul piano psicologico ed emotivo, il massaggio:
- è innanzitutto piacere di essere toccati e di toccare
- regala sensazioni di vicinanza, fiducia e amore
- è la prima forma di comunicazione non-verbale che il bambino possiede, in maniera innata
- rafforza il legame affettivo
- rilassa e riduce lo stress
- favorisce il naturale rilascio di endorfina, che calma in maniera naturale il dolore, favorendo nel bambino
una sensazione di profondo benessere
- favorisce la percezione del proprio corpo e dei propri confini
- favorisce la costruzione di un’immagine di sé
Sul piano fisico, il massaggio:
- influisce in maniera positiva sulla crescita sana del bambino e sul suo sviluppo armonico (i bambini che non ricevono mai carezze, purtroppo, possono anche avere seri problemi di crescita)
- stimola e rafforza tutte le funzioni vitali del bambino: sistema immunitario, muscolare, gastrointestinale, respiratorio, circolatorio
- aumenta la resistenza alle malattie
- può avere un effetto di regolazione sul ritmo sonno/veglia
